Riapre l'Empire: ora la discoteca confiscata è del Comune - Live Sicilia

Riapre l’Empire: ora la discoteca confiscata è del Comune

All'apertura delle porte del locale notturno c'era il pubblico delle grandi occasioni. Sarà una "Casa della musica".
VIA ZOLFATAI 12
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CATANIA – L’unico elemento che denuncia che la discoteca Empire era chiusa da un po’ è lo spesso strato di polvere che soffoca ogni cosa. Per il resto, tutto è com’era. E come si poteva osservare questa mattina, quando l’assessore ai Beni confiscati del Comune di Catania, Michele Cristaldi, ha di nuovo aperto il portone dopo anni. I piatti nelle credenze, i tavoli pronti per essere apparecchiati, le bottiglie di alcolici dietro al bancone del bar. Alcune non sono nemmeno scadute.

In uno spazio piccolino tra i bagni e la sala da ballo, c’è la stanzetta dove si amministrava l’Empire: dentro sono rimasti un pacchetto di sigarette ancora sigillato, una busta piena di monete da due euro, e i documenti per l’ultima serata che si sarebbe dovuta svolgere lì dentro, il 6 marzo 2020. A discutere del permesso per la Siae, come si evince dai documenti, era Domenico Di Bella, l’uomo a cui la struttura è stata confiscata, delegato dall’ex coadiutore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. Quella serata non si è fatta: la pandemia ha bloccato tutto.

Il futuro dell’immobile di via Zolfatai 12, ritenuto nelle reali disponibilità del presunto boss Giacomo Nuccio Ieni, del clan Pillera Puntina, è adesso una pagina da scrivere. Con decreto dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, l’ex locale nottuno è passato al patrimonio del Comune di Catania, “per essere destinato a finalità sociali/istituzionali“. Cioè la “Casa della musica“, il progetto che l’assessore Cristaldi caldeggia da tempo, vista la “vocazione” dell’ex Empire, per anni luogo di elezione della movida cittadina. L’idea del municipio etneo ha dunque avuto la meglio su quella della Città metropolitana, che voleva lo stesso edificio per farne un appoggio al futuro Palazzo di Giustizia, in costruzione sulle macerie del vicino ex Palazzo delle poste.

All’apertura ufficiale delle porte c’è il pubblico delle grandi occasioni, incluso un delegato dell’arcivescovo di Catania, a benedire la riapertura. L’ultima volta che le istituzioni avevano inaugurato qualcosa, in via Zolfatai, era accaduto a ottobre 2015, poco prima della confisca: l’ex sindaco Enzo Bianco e l’ex assessore alla Cultura Orazio Licandro avevano inaugurato la “Strada degli artisti”, un’iniziativa realizzata in collaborazione proprio con il locale a cui, di lì a poco, sarebbero stati apposti i sigilli.

“Abbiamo ritenuto doveroso comunicare alla città l’assegnazione di questo immobile di grande pregio“, spiega a LiveSicilia l’assessore Cristaldi. Nel decreto firmato dal direttore dell’Agenzia, il prefetto Bruno Corda, il valore dell’immobile si quantifica in 3.245.000 euro. Un importo di tutto rispetto nel panorama dei beni confiscati nel capoluogo etneo. “Non verranno fatti bandi per affidarlo ad associazioni, ma sarà il Comune a gestire direttamente il bene – prosegue l’assessore – “Sarà un centro culturale a 360 gradi. I diversi ambienti si prestano a tante possibilità: spazi per le prove delle sezioni musicali e coreutiche delle scuole, ma anche di band e artisti locali, oltre che aree per altre attività sociali”. Un riferimento, anche se non esplicito, alla proposta avanzata da Arcigay di rendere l’Empire uno spazio sicuro per la comunità lgbt+ catanese.

Quella della gestione diretta è però una sfida non semplice, se è vero che l’amministrazione soffre da tempo una cronica mancanza di personale. Come tenere aperta una “Casa della musica” con solo personale comunale? “Non fare il bando non significa non trovare collaborazioni – replica Cristaldi – Avevamo per esempio già immaginato accordi di massima con varie scuole: loro, con i loro progetti, si occuperebbero dell’ordinario. Mentre il Comune offrirebbe le manutenzioni straordinarie. Con le associazioni si potrebbe fare lo stesso tipo di ragionamento”. A occuparsene sarà il commissario che arriverà a sostituire la giunta comunale dopo il 17 agosto, data in cui saranno effettive le dimissioni del sindaco Salvo Pogliese e, con lui, decadranno anche gli assessori.

“Ci tenevamo tutti a consegnare alla città questo spazio – conclude Cristaldi – È un luogo simbolico per tanti motivi, era importante che restasse aperto ai catanesi”. E le associazioni, è certo, non mancheranno di vigilare.


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