Le storie del 2023: Marisa Leo e l'atroce violenza dei femminicidi -3

Le storie del 2023: Marisa Leo e l’atroce violenza dei femminicidi -3

Il ricordo di una delle tantissime vittime di femminicidio
L'ANNO CHE VA VIA
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I sorrisi di Marisa Leo ora vivono da un’altra parte, ma non camminano più in mezzo a noi. Noi non possiamo vederli, dal settembre 2023, quando Marisa è stata assassinata dall’ex compagno, Angelo Reina, che si è tolto la vita. Un’altra croce nella distesa dei femminicidi di cui restano testimonianze di cronaca e di affetto.

La paura di una donna

Un giorno venne a casa mia. Guardava delle armi, mi disse che andava al poligono di tiro”, raccontò Marisa Leo sul banco dei testimoni in Tribunale a Marsala. Lei descriveva il clima di paura in cui era piombata per colpa dell’ex compagno, poi diventato assassino. La trentanovenne – così scrivevamo – non esitò a ribadire le accuse contenute nella denuncia che aveva dato origine al processo. Pochi mesi dopo decise di fare un passo indietro per tutelare la figlia. Non voleva che il padre della bambina venisse condannato e ritirò la querela.

La gioia della maternità

Altre voci descrivono attimi di gioia. “Quel giorno Marisa era radiosa e solare, per il battesimo della sua bambina. L’ex compagno, il papà, non era presente. C’era già stata la denuncia per stalking, con le ovvie restrizioni. Ma io ricordo una festa bellissima, senza ombre”. Così disse don Vito Saladino, parroco di Salemi. La gioia della maternità era già stata tratteggiata in un video da colei che non sapeva che avrebbe, suo malgrado, aumentato le statistiche della violenza multiforme e diffusa, secondo le notizie giunte anche dalla tremenda vicenda dello stupro di Palermo.

L’addio di Salemi

Salemi ha detto addio a Marisa Leo con il lutto cittadino, con le parole del vescovo di Mazara del Vallo, Angelo Giurdanella, nell’omelia della cerimonia funebre: “Mi trovo qui, come voi, per condividere lo strazio di una situazione che ci supera da tutte le parti e ci fa piangere lacrime amare. Vorrei condividere con voi una parola ‘altra’, una parola “alta” che il Vangelo riassume e la vita di Marisa esprime: l’Amore di Dio ricevuto e donato. ‘Chi ama è passato dalla morte alla vita’. Se oggi siamo tutti qui e in tanti è perché crediamo che il tempo dell’amore è più lungo del tempo della vita”. (continua)

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