Grigio fuori, grigio dentro. Sembrerebbe proprio vero: l’inquinamento oltre a danneggiare l’ambiente sarebbe in grado di incidere, anche, sul nostro umore. Secondo uno studio che ha coinvolto 14 Stati tra cui l’Italia, condotto da Byron Lew e Mark Arvin, della canadese Trent university di Ontario e pubblicato sull’International Journal of Green Economics, i paesi con più alta percentuale di smog sarebbero anche i più tristi. Analizzando le emissioni di CO2 in Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Romania, Russia, Spagna e Gran Bretagna, e confrontandoli con il livello di felicità dei cittadini, è risultato che i due dati sarebbero strettamente collegati. L’aumento dell’inquinamento sarebbe così inversamente proporzionale al tono dell’umore. Se è vero che l’inquinamento può avere effetti sulla nostra felicità, allo stesso tempo gli infelici sarebbero anche i meno rispettosi dell’ambiente. Considerazioni di questo tipo potrebbero essere importanti nel caso di iniziative future per diminuire l’inquinamento dell’atmosfera.
E se, secondo il giornale 20 Minutes, l’inquinamento dell’aria uccide ogni anno molte più persone dell’Aids, la depressione conseguente all’inscurimento del cielo e alla cupola grigia che copre le nostre città non dà, di certo, buone speranze…