2020, un anno in sei foto GALLERY - Live Sicilia

2020, un anno in sei foto GALLERY

Sei immagini per un anno che difficilmente potremo dimenticare.
LE STORIE
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Che non è stato un anno memorabile, in positivo si intende, è superfluo dirlo. Il 2020 resterà per molto tempo nella storia e nella memoria come l’anno della grande pandemia. Abbiamo scelto sei immagini per sintetizzare questi dodici mesi di cronaca siciliana ora che l’anno va a finire nella speranza che il prossimo possa essere migliore.

Febbraio, arriva il virus

Sono gli ultimi giorni di febbraio quando per la prima volta a Palermo e in Sicilia viene diagnosticato un caso di contagio da Covid-19. Si tratta di una turista bergamasca in vacanza nel capoluogo. Viene ricoverata al Cervello e ci resterà per settimane. La comitiva resta in isolamento in albergo. E quell’hotel nel centro di Palermo diventerà, suo malgrado, il primo luogo in cui i siciliani toccheranno da vicino il coronavirus. I bollettini coi numeri di contagi, ricoveri e morti diventeranno presto pane quotidiano. E da lì a poco arriverà il lockdown: tutti a casa per due mesi. I morti per Covid in Sicilia supereranno i duemila nell’anno.

Palermo sott’acqua

Il Festino 2020 resterà a lungo nella memoria dei palermitani. Il 15 luglio una bomba d’acqua travolge il capoluogo. La circonvallazione si trasforma in una trappola d’acqua. Gli automobilisti si mettono in salvo come possono. Si rischia la tragedia. Si sparge anche la notizia, poi risultata errata, di due vittime. Un disastro con danni economici consistenti in una città già messa a dura prova dal lockdown di primavera. E come sempre polemiche su una città che presenta antichi punti deboli quando arriva la pioggia molto forte.

Viviana e Gioele

D’estate, quando il virus allenta la morsa e si diffonde un’illusoria speranza di ritorno alla normalità, l’attenzione dell’Italia si concentra sul mistero della sparizione di una mamma e del suo bambino. Viviana Parisi e il figlio Gioele Mondello evaporano nel nulla dopo un incidente sulla Palermo-Messina. Si elaborano varie teorie ma poi dopo giorni di ricerche si trova il cadavere della donna in un boschetto vicino al luogo della scomparsa. Passeranno molti giorni prima che un volontario trovi anche i poveri resti del bambino. La tragedia, ancora avvolta in qualche misura nel mistero in merito alla dinamica delle morti, commuove l’Italia intera.

Il Nuova Iside

La tragedia del peschereccio “Nuova Iside” della marineria di Terrasini (Palermo) si verifica la notte del 12 maggio al largo di San Vito Lo Capo, quando l’imbarcazione affonda. Nel naufragio muoiono tre pescatori. Misteriose le cause. Si indaga sull’ipotesi di una collisione con una petroliera. Il corpo di una delle vittime, Vito Lo Iacono, viene ritrovato a distanza di mesi in Calabria, a fine anno.

La seconda ondata

In autunno l’Italia viene travolta dalla temuta seconda ondata della pandemia da Covid-19. E la Sicilia, che in primavera era stata solo sfiorata dal virus, viene investita in pieno. Si riempiono i reparti, si contano numeri drammatici di vittime. La foto dell’infermiera Aurora Tocco che sfinita si riposa con la faccia (bardata dalle protezioni) appoggiata sul volante dell’auto diventa un simbolo della difficoltà dei sanitari nel fronteggiare con abnegazione la seconda ondata. Così come le foto delle ambulanze in fila in attesa del proprio turno per accedere ai reparti Covid (vedi foto in apertura).

La vicenda dei pescatori

Il promo settembre due pescherecci partiti da Mazara del Vallo vengono bloccati in Libia. I 18 pescatori vengono trattenuti dalle autorità militari che controllano quella parte del Paese. La loro prigionia durerà più di cento giorno. Gli appelli per la loro liberazione saranno molteplici, anche il Papa li ricorderà. Alla fine, poco prima di Natale, i pescatori potranno tornare a casa dopo una mediazione del governo italiano (c’è voluto troppo tempo, obietteranno le opposizioni) e sarà festa al porto di Mazara.

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