Omicidio, fermati i mandanti: i killer si pentono e confessano - Live Sicilia

Omicidio, fermati i mandanti: i killer si pentono e confessano

Enzo Timonieri è stato ucciso con tre colpi di pistola. L'ordine è partito dal clan Nizza. Tutto per la droga. I NOMI

CATANIA – Lo ha ammazzato. Tre colpi in testa mentre erano in auto. Michael Agatino Sanfilippo ha preso la pistola calibro 9X21 e ha sparato tre volte contro Enzo Timonieri, che era seduto a bordo di una seicento rubata guidata da suo fratello Ninni Sanfilippo. Era il 12 febbraio scorso. Stavano percorrendo la strada verso Vaccarizzo. Poi i due fratelli hanno preso il cadavere e lo hanno seppellito in una buca preparata il giorno prima. Ed è lì che lo scorso 4 giugno i carabinieri lo hanno trovato grazie alle precise indicazioni dei due fratelli che sono diventati collaboratori di giustizia. Da quel momento i carabinieri, sotto il coordinamento dei pm Rocco Liguori, Lina Trovato e Alessandro Sorrentino, hanno avviato un’indagine ed emesso due fermi. La notizia del ritrovamento del cadavere e di un pentimento metteva in serio pericolo la cattura dei due che sono ritenuti i mandanti, vertici del gruppo Nizza del clan Santapaola-Ercolano, dell’inquietante delitto. Natale Nizza, figlio di Giovanni ‘banana, è stato fermato a Catania, mentre Salvatore Sam Privitera, è stato bloccato a Venezia in una nave proveniente dalla Croazia. I due gip, sia di Catania che di Venezia, hanno convalidato i fermi dei due. I due fratelli sono indagati per l’omicidio.

Dietro l’omicidio, ben pianificato, la volontà di “eliminare” Timonieri che si sarebbe creato un suo “canale della droga”, che – da quando è stato ucciso – dalle dichiarazioni dei due aspiranti collaboratori di giustizia sarebbe già stato “controllato” dai Nizza. Il progetto prevedeva anche una sorta di depistaggio: infatti Enzo Timoniere (detto Caterina) sarebbe stato coinvolto nel pagamento di una fornitura di sostanza stupefacenti a dei calabresi. Ma invece di contanti sarebbero stati consegnati soldi falsi e pezzi di giornale. Un episodio che avrebbe mandato su tutte le furie i narcos calabresi. Approfittando di questa situazione Nizza e Privitera avrebbero organizzato l’omicidio facendo poi ricadere la responsabilità proprio al gruppo criminale calabrese. Anche i familiari della vittima, infatti, ascoltati dalle intercettazioni erano convinti che Enzo fosse stato consegnato ai calabresi. Ma comunque hanno sempre pensato al tradimento da parte dei Nizza, di cui il 26enne ucciso non era affiliato ma sicuramente vicino. 

 I due fratelli Sanfilippo –  Michael dei quali già arrestato dai carabinieri nel blitz Centauri di aprile per lo scontro a fuoco al viale Grimaldi 18 della scorsa estate –  dopo la sparatoria di agosto a Librino sono transitati dai Cursoti Milanesi al gruppo dei Nizza. 


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